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Sanremo 2026: dove si farà il Festival? Ecco la data decisiva

by For Music Magazine
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Sanremo 2026 potrebbe non svolgersi nella città dei fiori: in bilico sede, emittente e identità. Una data decisiva potrebbe cambiare tutto.

Il Festival di Sanremo è da oltre settant’anni un appuntamento fisso per milioni di italiani. Un rito collettivo che ha segnato generazioni, fatto cantare l’Italia intera e acceso ogni anno il dibattito nazionale su musica, costume e società. Ma ora, per la prima volta, il suo futuro è incerto.

L’edizione 2026 potrebbe non svolgersi né nella storica città ligure né essere trasmessa dalla Rai. Un’ipotesi impensabile fino a pochi mesi fa, ma che oggi sembra sorprendentemente concreta.

Tutto nasce da una sentenza

Il cambiamento ha origine da una sentenza del TAR della Liguria, che ha accolto il ricorso di una società concorrente, annullando l’accordo diretto tra il Comune di Sanremo e la Rai per le edizioni 2025-2029. Il risultato? Il Comune ha dovuto avviare una gara pubblica per assegnare l’organizzazione del Festival per il triennio 2026-2028.

Il bando e la clausola anti-flop

Il nuovo bando, pubblicato ad aprile 2025, prevede la partecipazione di tutte le emittenti televisive in chiaro con copertura nazionale. Ma a far discutere è una clausola anti-flop: l’organizzatore dovrà garantire uno share minimo del 50%. Una soglia raggiungibile da Rai e, forse, da Mediaset, ma che esclude praticamente gli altri attori, come Sky, Warner Bros. Discovery o La7.

La Rai ha già fatto ricorso al Consiglio di Stato, ma nel frattempo il procedimento è partito. E il 22 maggio 2025 è la data decisiva: quel giorno potrebbe essere scritta una nuova pagina della storia del Festival.

Tutti vogliono il Festival

I potenziali concorrenti non mancano. Mediaset valuta un’offerta più pop e televisiva; Sky potrebbe puntare su una produzione contemporanea, più digitale e crossmediale; Warner Bros. Discovery starebbe considerando un’impronta più internazionale, sfruttando anche le sue piattaforme globali.

Tutti, però, dovranno fare i conti con la clausola di ascolti e con un compito difficile: raccogliere l’eredità del più importante evento mediatico italiano.

Le città in corsa

Non è solo la tv a essere in discussione: anche la sede storica del Teatro Ariston è in bilico. Se il Festival dovesse cambiare emittente, potrebbe traslocare altrove. Ecco alcune delle città che si sono fatte avanti:

  • Torino: propone il PalaOlimpico, forte dell’esperienza maturata con l’Eurovision 2022.
  • Roma: sogna un’edizione negli Studi di Cinecittà, con un’anima più cinematografica.
  • Palermo: mette in campo l’eleganza del Teatro Massimo.
  • Bari: punta sul rinato Teatro Petruzzelli, fiore all’occhiello del Sud.
  • Terni: sorprende tutti offrendo dieci anni gratuiti nel Teatro Verdi, più eventi al Lago di Piediluco.
  • Montecatini Terme e Napoli: si dichiarano interessate, anche se con proposte meno dettagliate.

Un nuovo nome?

Se il Festival dovesse spostarsi, si ipotizza anche un cambio di nome. La proposta più accreditata è “Festival della Musica Italiana”: una scelta che eliminerebbe il legame geografico con Sanremo, mantenendo però l’identità culturale e nazionale.

Un cambiamento che potrebbe suscitare reazioni contrastanti, ma che apre le porte a un rilancio più flessibile, moderno e aperto.

L’Eurovision?

Un altro punto critico è il legame con l’Eurovision Song Contest. La Rai è attualmente l’unico membro italiano dell’EBU, l’organismo europeo che gestisce l’ESC. Solo la Rai, quindi, può inviare ufficialmente un artista a rappresentare l’Italia.

Se dovesse perdere Sanremo, la Rai potrebbe creare un nuovo evento musicale per selezionare il rappresentante italiano, forse proprio a Torino, sfruttando l’esperienza Eurovision del 2022.

Una decisione che cambierà tutto

Al momento, nulla è ancora deciso. Ma la data chiave è vicinissima. Il 22 maggio 2025, il Consiglio di Stato potrebbe confermare o ribaltare tutto. E da lì, cambieranno le carte in tavola: sede, tv, nome e forse persino la natura stessa del Festival.

Sanremo è sempre stato molto più di un programma tv. È un’idea, un simbolo, una parte dell’identità italiana. Ma forse è arrivato il momento di chiedersi: Sanremo è un luogo, un nome… o un concetto che può evolversi?

Nel frattempo, la macchina si è messa in moto. E dopo quella data, niente sarà più come prima.

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